Viaggi

Cina, odio e amore

Dopo 3 settimane di viaggio in Cina sono tornata a casa un po’ confusa.

Non è stato amore a prima vista, ma piuttosto un’alternarsi di sentimenti e impressioni contrastanti come mai mi era capitato prima. Un viaggio sorprendente in un paese che non capisci essere così lontano dal nostro dal punto di vista culturale finché non lo vivi, anche solo per poco.

Tanto per iniziare, arrivati a Pechino l‘hotel che avevamo prenotato da casa ci ha comunicato di essere in overbooking. Comunicazione avvenuta tramite traduttori simultanei dei cellulari. Così abbiamo subito realizzato che nemmeno i receptionists , spesso, sanno l’inglese.

Prima di partire avevo letto che la barriera linguistica poteva essere un problema, ma mai avrei pensato che fosse così estrema.

In pochi giorni ci si abitua. Tutti, ma proprio tutti utilizzano queste app e sono pronti ad aiutarti nella maggior parte dei casi. Non sempre il risultato è assicurato. Però molti se non riescono a comunicare nemmeno tramite il traduttore chiamano l’amico e poi l’amico dell’amico fino a che non riescono- o perlomeno credono di riuscirci – a darti l’indicazione che cercavi.

Di occidentali in giro se ne vedono davvero pochi. La cosa divertente è che proprio per questo motivo alcuni ti guardano sospettosi come se fossi un alieno. Tanti altri, al contrario, affascinati da tanta diversità, ti fermano per chiederti di fare delle foto insieme. Ho notato poi che, solitamente, i maschi chiedono di fare la foto ai maschi e le femmine alle femmine.

Come dicevo, non è stato amore a prima vista. Ci sono luoghi in cui l’effetto “wow” è immediato, qui si è fatto attendere un pò. Ho metabolizzato il viaggio poco alla volta, ad ogni tappa, ad ogni giorno passato a cercare di decidere se quel paese, che tanto avevo desiderato di vedere, stava rispettando o meno le mie alte aspettative.

Ad andare in Cina ad Agosto bisogna essere preparati. Preparati ad un caldo umido che ti fa sentire come un panetto di burro al sole, alle chiassose folle di turisti cinesi e alle file interminabili.

In Cina poi hanno una concezione dello spazio e della privacy molto diversa dalla nostra. Alcuni comportamenti che in base alle nostre regole sociali sono segno di maleducazione, per loro sono normalissimi. Ad esempio sorpassare in fila o sputare a mezzo centimetro dalle persone e in qualsiasi contesto.

Spesso può risultare snervante. Ma proprio quando stai per lamentarti del troppo caldo, ecco che ti si apre davanti agli occhi una delle sette meraviglie del mondo.

La Grande Muraglia

Quando stai per lamentarti del troppo caos, scopri che dietro tutta quella folla c’è la piazza più grande del mondo; un palazzo di una bellezza che mai avresti pensato potesse esistere; un paesaggio punteggiato da montagne dalle curve dolci che accompagnano lo scorrere di un fiume attraversato da zattere di bambù; delle colline di un verde acceso, abitate da donne con vestiti colorati e sgargianti che fabbricano i loro prodotti in mezzo ai campi di riso.

Xinping, Yangshou
Risaie a terrazza di Longji, provincia del Guanxi

I cinesi hanno si abitudini tanto diverse dalle nostre, alcune molto più belle. Come quella di utilizzare gli spazi comuni all’aperto per giocare a Go, fare balli di gruppo, lezioni di aerobica, esercitarsi con il violino o con il canto.

Giocatori di Go

A Xi’an ad esempio, la strada degli imponenti centri commerciali di sera si trasforma in una lunga pista da ballo, dove ognuno sceglie di partecipare a quello che preferisce.

Così a pochi metri di distanza si trovano gruppi di persone impegnate in balli tradizionali cinesi e altre in balli latino americani.

Tutte queste attività svolte in uno stesso spazio, vanno a delineare un’armonia perfetta, senza rendere la minima idea di caos.

Allora mentre scrivo e riordino i pensieri di questo viaggio, mi rendo conto che, alla fine, l’amore ha preso il sopravvento.

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